Home » Audit SEO, guida all’analisi di un sito web nel 2022
Una delle prime fasi del processo di ottimizzazione SEO di un sito è l’audit. Che cos’è l’audit SEO? Fare un audit significa identificare eventuali problemi che possono limitare o impedire il posizionamento organico di un sito o una particolare pagina web. Questo processo individua anche le opportunità e le aree di miglioramento su cui si può intervenire per raggiungere le prime posizioni nei motori di ricerca.
Per poter implementare una strategia SEO efficace, è importante che il sito sia tecnicamente in linea con quelle che sono le linee guida indicate da Google per ottenere un buon posizionamento organico. Per questo l’audit SEO è il primo step da eseguire di una strategia di ottimizzazione. Vediamo di seguito quali sono gli elementi di un audit SEO.
L’usabilità di un sito web (o UX User Experience) è un elemento molto importante. Da questa dipendono diversi fattori che influiscono sulla buona riuscita di una strategia SEO: un’ottima usabilità incrementa il tasso di conversione così come la propensione degli utenti di condividere e linkare i contenuti del sito.
Tutte le pagine del sito che vuoi indicizzare devono essere accessibili agli spider dei motori di ricerca: il SEO auditor si preoccupa di verificare che non ci siano pagine bloccate agli spider così come, al contrario, i contenuti da non indicizzare non siano presi in considerazione durante il crawling del sito.
Il sito deve essere ottimizzato per la visualizzazione nei dispositivi mobili (smartphone e tablet): Google considera la mobile friendliness del sito come un importante fattore di ranking. Per mobile friendliness si intende l’usabilità e l’adattabilità del sito agli smartphone e ai tablet: velocità di caricamento, disposizione dei contenuti, facilità di visualizzazione e accesso ai contenuti.
L’auditor SEO deve confrontarsi con uno dei maggiori problemi che affligge più del 50% dei siti web, la velocità di caricamento. A luglio 2018 Google ha lanciato il cosiddetto “Speed Update” (nome non ufficiale) nel quale fa della velocità di caricamento del sito uno dei principali fattori di ranking. Siti web che caricano velocemente le loro pagine avranno più possibilità di scalare posizioni nella SERP rispetto a siti lenti. La lentezza di caricamento influisce negativamente anche sulla crawlability, ovvero le risorse che gli spider allocano per indicizzare un sito.
La verifica dei contenuti duplicati è un processo delicato per l’auditor SEO. Questa attività comprende diverse verifiche su molteplici aspetti dei contenuti di un sito.
Per prima cosa l’auditor deve assicurarsi che la versione “non www” del sito web sia reindirizzata con un redirect 301 alla versione www o vice versa (l’importante è scegliere una versione preferita e far sì che questa sia l’unica fruibile dagli utenti)
Stesso discorso vale per le versioni http e https (ovvero che si avvale di un certificato SSL per la protezione dei dati): in questo caso la versione https del sito deve essere privilegiata rispetto a quella http essendo il certificato SSL un fattore positivo di ranking. Tutte le pagine del sito devono avere un redirect 301 verso la versione https, evitando il duplicato delle pagine nelle due versioni.
I contenuti delle pagine devono essere unici: due o più pagine non devono mai contenere le stesse frasi e gli stessi contenuti in quanto il motore di ricerca tenderà a penalizzare le pagine con contenuti duplicati.
Un altro task di verifica dei contenuti duplicati è assicurarsi che ogni pagina del sito sia accessibile da un unico URL: se una stessa pagina è accessibile da più URL gli spider dei motori di ricerca saranno confusi su quale url indicizzare (con alto rischio di penalizzazione o non indicizzazione), così come gli utenti lo saranno su quale sia effettivamente la pagina da consultare.
Gli URL devono essere SEO friendly: puliti, corti e descrittivi. Per descrittivi si intende che devono contenere le parole chiave per cui vogliamo indicizzare la pagina. Attenzione però al keyword stuffing: gli URL devono essere puliti, ovvero non complicati e leggibili e corti (non possiamo inserire troppe parole chiave nell’URL).
L’audit SEO deve verificare che ogni pagina abbia un tag title unico e descrittivo. Il title deve contenere le keywords principali della pagina e deve essere lungo al massimo 70 caratteri. Se vuoi includere il nome della tua azienda o del brand, è buona prassi inserirlo alla fine del title e non all’inizio, dando priorità alle keywords target.
Il tag meta description è molto importante per la tua strategia SEO e per migliorare il CTR dei tuoi annunci organici su Google. Sebbene Google sostenga che il meta tag description non sia un fattore di ranking a sè stante, è fondamentale ottimizzare anche questo aspetto.
Nel corso del tuo audit cerca di rispondere a questa domanda: le pagine principali del sito hanno abbastanza contenuto testuale da attrarre e soddisfare un utente che le visita? Se la risposta è no, considera seriamente di rivedere i contenuti per fornire testo e materiali di qualità che possano essere utili e attrattivi per i visitatori.
Content is king! Così possiamo riassumere la filosofia di Google e degli altri motori di ricerca: pagine e siti che offrono contenuti di qualità (e quantità) hanno più possibilità di comparire tra i primi risultati dei motori di ricerca. Questo perché Google vuole assicurarsi che gli utenti dispongano delle migliori risposte possibili alle loro query di ricerca, il che vuol dire che i nostri contenuti devono essere utili, originali per poter essere indicizzati.
Lo strumento gratuito Google Search Console ti consente facilmente di verificare la correttezza del tuo robots.txt. È fondamentale che il robots.txt non blocchi gli spider di google e degli altri motori di ricerca. Sempre tramite la Google Search Console verifica che le sitemaps inviate contengano tutte le pagine del sito che vuoi indicizzare e che non ci siano errori che ne impediscano l’indicizzazione.
Altro compito dell’auditor SEO è verificare che tutti i redirect siano impostati correttamente e funzionanti. È best practices SEO impostare tutti i redirect definitivi come 301, dicendo ai motori di ricerca che il contenuto della pagina è stato spostato definitivamente in un’altra pagina. I redirect 302 (temporanei) devono essere utilizzati solo per brevi periodi di tempo e solo se si è certi di ripristinare la pagina e il contenuto originale.
Come già accennato, i redirect della versione www o non www e da http a https devono tutti essere redirect 301.
Il sito non deve contenere troppi redirect, il webmaster deve cercare di sfruttare i link interni piuttosto che ricorrere ad un reindirizzamento: troppi redirect possono influire negativamente sulla velocità del sito, confondere gli spider dei motori di ricerca, sprecare crawl budget. Tutti questi fattori possono penalizzare l’indicizzazione del sito.
I link interni sono molto importanti sia per gli utenti, che possono navigare più facilmente attraverso le pagine del tuo sito, che per i motori di ricerca, che individuano più facilmente la struttura del sito attraverso gli spider. Gli anchor text devono essere usati in modo intelligente e non si deve abusare del sistema di link interni: troppi link possono essere considerati come spam dai motori di ricerca, con conseguente penalizzazione nell’indicizzazione.
Verifica i link in entrata verso il tuo sito attraverso un’analisi dei backlink. Ci sono diversi strumenti per verificare e raccogliere informazioni sui backlink verso il tuo sito. I tools a pagamento come Semrush o ahrefs sono quelli che offrono più informazioni e un’analisi più dettagliata dei backlink. Assicurati che i link non provengano da domini considerati “tossici” da google, in quanto questi influiscono negativamente sul posizionamento organico. Verifica che non tutti gli anchor text dei backlink contengano le keywords principali: questo può essere interpretato come una tattica di acquisizione di link esterni che è penalizzata dai motori di ricerca.
Verificare il profilo dei backlink dei propri competitors può fornirti indicazioni utili sulla strategia da adottare per avere un sistema di link esterni ottimizzato.
I motori di ricerca no riescono ad interpretare facilmente il contenuto di un’immagine. È per questo che il testo “alt” delle immagini deve contenere le keywords corrispondenti alle immagini stesse. In questo modo i motori di ricerca riescono ad indicizzare correttamente le immagini e questo impatta positivamente sull’indicizzazione generale della tua pagina.
Nonostante la validazione W3C non è qualcosa che i motori di ricerca richiedono, è sempre una buona idea, in fase di audit, di verificare il codice del tuo sito con il W3C validator.
Un codice di bassa qualità può influire negativamente su come gli spider dei motori di ricerca vedono e quindi indicizzano il tuo sito.
Simone Gismondi | P.IVA 02655080428 |